Villaggio Appio
 è una zona urbanistica di Roma che si estende sull’area Z. XVIII Capannelle, nel territorio del Municipio VII.

La zona, situata a sud-est della capitale, ha una forma a quadrilatero oblungo i cui lati sono costituiti da Via Lucrezia Romana, Via delle Capannelle, Via Campo Farnia e il GRA.

Confina a nord con la zona urbanistica di Osteria del Curato, a est con Gregna, a sud-ovest con Quarto Miglio e a ovest con il quartiere Appio Claudio.


Storia del quartiere. Come rinasce il comitato

 

Il quartiere di Villaggio Appio è una zona di recente urbanizzazione, sorta sul finire degli anni ’80, per favorire: il decongestionamento del centro cittadino dagli uffici amministrativi e direzionali, l’aumento della mobilità cittadina e la riqualificazione del territorio mediante la realizzazione di complessi residenziali integrati con centri servizi e parchi urbani.

Di fatto il quartiere, per lungo tempo, ha assunto la caratteristica di un mero dormitorio annesso alla periferia sud di Roma e privo di  servizi basilari quali: le scuole, il trasporto pubblico, le strade, l’illuminazione.

In questo contesto nasce il Comitato di Quartiere Villaggio Appio, che in pochi anni ottiene dalle Istituzioni gran parte dei servizi essenziali necessari alla comunità: il riordino e l’asfaltatura delle strade, il trasporto pubblico, l’apertura della piscina comunale.

Con l’inizio dei lavori di costruzione nel 2003 del nuovo complesso residenziale Santarelli, il quartiere assume un volto nuovo.

Vengono realizzate importanti opere di urbanizzazione, tra le quali il parco archeologico e l’area museale che ospita l’Antiquarium.

Sempre in quel periodo la banca BBC (Gruppo ICCREA) trasferirà i suoi uffici nel centro direzionale di Via Lucrezia Romana, contribuendo allo sviluppo del quartiere.

In questo contesto territoriale l’attenzione del Comitato si è rivolta anche al sociale; nasce così il campetto di calcio in Via Pellaro, adiacente allo spazio pubblico adibito a verde, nonché un campo da bocce, poi assorbito dal complesso residenziale Santarelli, in seguito compensato tramite la riconversione dell’ufficio vendite in struttura socio-ricreativa polivalente attuale sede del nostro Comitato.

In merito, vale la pena sottolineare che, a seguito dei lavori di ristrutturazione del Centro Polivalente, promossi dal Comitato di Quartiere e finanziati da Roma Capitale, ad oggi (MAGGIO 2023) si è in attesa che il Municipio VII formalizzi l’assegnazione al CdQ dello spazio e ne regolamenti, in via definitiva, l’utilizzo.

Tornando a noi, il quartiere cresce ulteriormente nel 2010 con la costruzione delle villette in via Campo Farnia, parte un nuovo progetto di edilizia convenzionata di fronte alla BCC nell’area dell’ex maneggio e nel mentre il Comitato di Quartiere Villaggio Appio viene sciolto per dimissioni del presidente e del consiglio direttivo.

Il parco archeologico, sorto sul tracciato dell’antica Via Castrimeniense, subisce il degrado del tempo e dell’incuria per via del mancato passaggio dello stesso dal super condomino Santarelli a Roma Capitale a causa di un contenzioso.

E’ proprio dallo stato di abbandono del parco che, ad ottobre 2015, si risveglia la coscienza dei cittadini residenti che organizzano, insieme all’Associazione Decoro Villaggio Appio, una giornata ecologica di volontariato che sarà poi il vero elemento propulsore della rinascita e costituzione del nuovo Comitato di Quartiere Villaggio Appio, soprannominato Villaggio Appio 2.0.

A fine novembre 2015 si tiene la pubblica Assemblea per l’elezione dei candidati e a dicembre il neo eletto direttivo nomina le cariche interne e costituisce il Comitato. A fine Dicembre viene richiesto formale accreditamento al VII Municipio di Roma Capitale che viene deliberato nel Febbraio 2016.

Nel mese di aprile 2022 si sono tenute le elezioni per la nomina del nuovo Direttivo del Comitato di Quartiere…per maggiori info visita la pagina “Chi siamo”.


Il Quartiere tra natura e archeologia

 

Villa di Sette Bassi

 

Il complesso cosiddetto di Sette Bassi è una delle più grandi ville del suburbio romano, seconda per estensione solo alla Villa dei Quintili.

La grande area archeologica sorge su un pianoro collinare tra il V e il VI miglio della via Latina, oggi sulla destra della via Tuscolana, in prossimità dell’incrocio con via delle Capannelle. Le sue imponenti strutture sono visibili anche dalla strada ed è possibile accedervi entrando nel lungo viale alberato che raggiunge il cuore del complesso residenziale. Al momento questo è stato solo parzialmente indagato, ma dai resti portati alla luce nel corso di scavi passati è possibile intuirne la grandiosità architettonica e la ricchezza decorativa.

Seguendo uno schema canonico per le ville del suburbio di Roma, gli ambienti della Villa di Sette Bassi si sviluppano intorno ad un grande ippodromo-giardino: se ne riconoscono le zone residenziali anticamente decorate di marmi policromi e mosaici, la parte agricola, un tempietto, un acquedotto e cisterne per l’approvvigionamento idrico della residenza.

Il complesso è di proprietà del Parco Archeologico dell’Appia Antica, che recentemente ha eseguito una serie di interventi conservativi e messa in sicurezza dell’area.

Si organizzano gruppi scrivendo a: [email protected] o contattandoci compilando il FORM nella sezione IO SEGNALO! in home page

Il Parco degli Acquedotti

Il Parco degli Acquedotti è uno dei polmoni verdi del quadrante sud-est di Roma, vero e proprio crocevia della rete idrica dell’ antica Roma, facente parte del Parco regionale suburbano dell’Appia antica. Si estende per circa 240 ettari tra il quartiere Appio Claudio, via delle Capannelle e la linea ferroviaria Roma-Cassino-Napoli. Rappresenta il residuo di un tratto di Agro Romano che originariamente si estendeva senza interruzioni fino ai Colli Albani, caratterizzato da vegetazione arborea, in particolare pini. L’ acquedotto Felice dà vita ad un laghetto che prosegue con un corso d’acqua ed una cascata che ricalcano l’ antica marrana dell’ Acqua Mariana.

Il nome del parco deriva dagli imponenti resti del sistema di 6 degli 11 acquedotti che resero celebre la città di Roma: Anio Vetus (sotterraneo), Marcia, Tepula, Iulia, Claudio e Anio Novus (sovrapposti). A questi si aggiunge l’ acquedotto Felice (sovrapposto allo Iulia), che fu costruito in epoca rinascimentale dal papato e tutt’ora impiegato per l’ irrigazione. In passato l’area era nota come Roma Vecchia, dal nome dell’omonimo casale ivi presente.

La zona, destinata a verde pubblico dal piano regolatore del 1965, negli anni settanta fu espropriata e liberata dalle baracche, i cosiddetti “borghetti” che si addossavano all’acquedotto Felice. Sebbene la sovrintendenza provvide ai restauri, tutto rimase piuttosto abbandonato e nuove costruzioni abusive sorsero di continuo nell’area.

Nel 1986, di fronte allo stato di degrado dell’area e al rischio di speculazione edilizia, alcuni cittadini crearono il Comitato per la salvaguardia del Parco degli Acquedotti e di Roma Vecchia. Grazie anche all’appoggio di alcuni intellettuali, come Lorenzo Quilici, il comitato riuscì nel 1988 a far inserire l’area degli Acquedotti nel Parco regionale dell’Appia antica.

Il museo archeologico

Antiquarium Lucrezia Romana

All’interno del nostro territorio è presente un prezioso museo archeologico, l’Antiquarium Lucrezia Romana.

I materiali in esposizione provengono dalle indagini archeologiche preventive effettuate nel Municipio VII negli ultimi venticinque anni, in gran parte da terreni ai lati dell’antica Via Latina ed al suo percorso naturale più antico, conosciuto con il nome moderno di Via Castrimeniense.

L’orizzonte cronologico dei materiali esposti presso l’Antiquarium Lucrezia Romana spazia dall’epoca preistorica e protostorica fino al medioevo. Tra questi, molti i corredi trovati nelle sepolture: i più commoventi sono quelli infantili. Vi si trovano monili d’oro, orecchini minuscoli, piccoli gioielli e persino biberon e bollitori per il latte. Ma sono esposti anche oggetti personali legati alla sfera femminile, come contenitori per il trucco, pinzette, spatoline. Vi si trovano anche materiali raffinati, come un’elegante terracotta architettonica di età augustea; una testa ritratto di terracotta di stile ellenistico e tre volti di divinità, sempre in terracotta. Tra i marmi spicca l’erma dionisiaca con la veste raccolta e colma di frutta e una vasca in alabastro.

Sono state messe in luce presenze risalenti fino all’età preistorica

  • necropoli dell’età del rame (III millennio a.C.);
  • insediamenti dell’età del bronzo (II millennio a.C.);
  • necropoli relative alla Civiltà Laziale (XI – VI secolo a.C.);
  • testimonianze di apprestamenti di bonifica agraria di età repubblicana;
  • corredi di tombe a camera di età medio repubblicana (fine IV inizio III secolo a.C.), riconducibili a sepolture di carattere gentilizio.

Da ville, edifici e sepolcri dell’ultima età repubblicana e della prima età imperiale provengono diverse sculture in marmo. La maggior parte del materiale di età imperiale proviene dalle necropoli. Lo studio dei corredi deposti nelle tombe ci introduce nella vita privata romana, facendoci conoscere un artigianato specializzato attraverso gli oggetti offerti: vasi, lucerne, monili, materiali da lavoro e per la toletta femminile, giocattoli, fornendo informazioni sulla moda e il costume.

Orario: dal 1 novembre al 28 febbraio dalle 09:00 alle 16:30

dal 1 marzo al 31 marzo dalle 09:00 alle 18:30

dal 1 aprile al 30 settembre dalle 09:00 alle 19:15

dal 1 ottobre al 31 ottobre dalle 09:00 alle 18:30

Ultimo ingresso 30 minuti prima dell’orario di chiusura

Ingresso gratuito

Indirizzo: Via Lucrezia Romana, 62 – 00178 Roma

Per maggiori info visita il sito https://www.parcoarcheologicoappiaantica.it/luoghi/antiquarium-di-lucrezia-romana/

o scrivi una mail a [email protected]


Il Parco Archeologico

dell’antica Via Castrimeniense

 

Durante i lavori di costruzione del complesso residenziale Lucrezia Romana è stata rinvenuta la presenza di un antico tracciato viario romano che, con l’accordo della Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma, si è deciso di riportare alla luce e di restaurare come elemento strutturante delle aree a parco.

In seguito ai ritrovamenti storici è stata trovata una proposta progettuale che ha previsto di inserire le preesistenze archeologiche in una vasta area destinata a Parco Archeologico, fruibile al pubblico, ed il cui fulcro è costituito dall’antico tracciato viario.

All’interno delle aree di sedime degli edifici in linea lungo Via Lucrezia Romana sono ubicati un casale ed una vasca utilizzata come riserva idrica.

Il progetto ha previsto la trasformazione del casale nella sede del museo “Antiquarium Lucrezia Romana” mentre la vasca, un tempo necessaria alla irrigazione dei campi, è stata trasformata in sala espositiva.

L’ingresso alla sala espositiva è stato realizzato effettuando un taglio nella muratura esistente, nella parte mediana del lato corto, e con l’inserimento di un elemento trilitico in travertino con funzione di portale.

Ad oggi (MAGGIO 2023) si è in attesa che venga completato l’iter di presa in carico dell’area verde, dell’anfiteatro e del ponte di ferro da parte di Roma Capitale e del VII Municipio.